Area del Foro

L’antico Foro di Segni occupava l’area dell’attuale Piazza S. Maria, la quale ha perpetuato nel corso dei secoli il ruolo di fulcro della vita cittadina svolto dall’antico spazio forense. Nella pianificazione urbanistica della città antica, la piazza del Foro venne collocata nel punto di incrocio dei due maggiori assi viari: il primo, con andamento nord-sud, collegava la porta principale della città con l’acropoli; il secondo, est-ovest, raccordava la piazza con un altro ingresso di notevole importanza, la porta cd. dell’Elcino. Sono ancora oggi in più punti visibili i resti di alcuni dei grandi terrazzamenti su cui venne impostata la piazza, che testimoniano, con la loro disposizione planimetrica e la loro complessità strutturale, l’accurata progettazione che sottostava a tali opere. Nel tardo I sec. a.C., in una zona adiacente al foro e gravitante sul principale asse est-ovest della viabilità urbana, venne costruito un grande criptoportico, oggi parzialmente visitabile lungo via Lauri.

In età medievale la piazza continuò a costituire il fulcro della vita cittadina, modificando però il suo assetto interno e ospitando i complessi architettonici che erano l’espressione della società dell’epoca. Se pochi materiali di arredo liturgico, appartenenti alla fine dell’VIII – inizi del IX secolo e provenienti dalla cattedrale, sembrano indicare interventi databili già nell’alto medioevo, la maggior parte delle strutture finora indagate è da riferirsi al XII – XIII secolo. Questi edifici sono la testimonianza diretta della trasformazione del nuovo assetto raggiunto dalla piazza, ricco di significati politici ed economici nella netta distinzione fra spazi civili e spazi religiosi, in una fase di grande vitalità sociale ed economica della città.

Di fondamentale importanza per comprendere l’assetto dell’area in epoca antica e medievale, sono stati i risultati della campagna di scavo 2012-2014, denominata Segni Project, svolta con la preziosa collaborazione della British School at Rome.