Il Ninfeo di Q. Mutius

Il Ninfeo di Q. Mutius a Segni, fontana monumentale perfettamente conservata e databile al tardo II secolo a.C. – inizi I sec. a.C., costituisce una testimonianza fondamentale dell’architettura romana della tarda repubblica. L’eccezionalità del monumento è data tuttavia dalla presenza di un’iscrizione, ben visibile nella decorazione a mosaico rustico al centro del prospetto principale del ninfeo. Qui, in una cornice formata da gusci di telline e sullo sfondo di un mosaico bianco a tessere irregolari di calcare, si legge, in lettere greche formate da perline di blu egizianio, la firma dell’architetto che progettò il ninfeo: Quintus Mutius. La firma dell’architetto ne fa l’unico monumento di quell’importantissima fase di elaborazione artistica del quale conosciamo tanto la struttura quanto il nome del suo progettista, testimonianza di valore unico per lo studio di un momento formativo dell’architettura romana intera.
Il Ninfeo di Segni doveva fare parte di un più ampio complesso, del quale conosciamo oggi solo alcune poderose strutture di contenimento in opera poligonale e opera incerta che delimitavano una grande terrazza artificiale.